Chi fa da sé fa per tre? No, fa per tutti!

Chi fa da sé fa per tre? No, fa per tutti!

 

Chi fa da sé fa per tre? No, fa per tutti!

L’esperienza del dottor Giovanni Cau, titolare della Farmacia Vigliani di Torino

1. Dottor Cau, parliamo di organizzazione della farmacia. Può una piccola azienda come la farmacia essere organizzata? In base alla sua esperienza, quali sono le principali difficoltà che ha incontrato e cosa ha fatto a riguardo?
Dato il percorso di studi e l’esperienza professionale in farmacia, le aree su cui mi sentivo maggiormente impreparato attenevano principalmente quelle di tipo aziendale: la motivazione del personale, la gestione amministrativa, la cura del marketing, con l’effetto quindi di sovraccaricarmi o di occuparmene in modo episodico.
Sono quindi partito dal formarmi in materia per poi meglio definire i ruoli dei collaboratori, esplicitando gli ordini in modo chiaro e preciso.
Un’altra e fondamentale abitudine è stata il ritagliarmi del tempo per confrontarmi con i collaboratori in merito sia a problematiche aziendali come personali che potessero inficiare la gestione ordinaria; tutto questo ha favorito una minore dispersione di tempo nonché una maggiore efficienza organizzativa.
2. Nell’opinione comune di tanti titolari vi è l’idea che “chi fa da sé, fa per tre”. Qual è la sua opinione in tal senso?
E’ evidente che all’interno di una piccola squadra come quella della farmacia, il titolare sia comunque ritenuto “il capo” che decide e determina le sorti della stessa; col passare del tempo ho compreso come sia fondamentale sviluppare doti di leadership orientate a creare una squadra unita e compatta, dove ognuno sia consapevole del suo ruolo e delle strategie comuni.
Questo ha fatto si che il risultato ottenuto sia stato decisamente superiore alla somma delle parti in quanto ognuno ha imparato a contribuire in maniera più personale e motivata.
3. Uno dei pensieri più diffusi del sentire comune è che il tempo rappresenta una risorsa talmente scarsa che una giornata dovrebbe durare 48 ore. Cosa ha fatto nella sua farmacia per migliorare l’efficienza interna?
Mi sono abituato a distribuire i compiti al personale usando maggiore criterio e logica, definendo per tempo le priorità da privilegiare e fissando tempi irrevocabili entro quando portare a termine gli impegni assunti.
4. Qual è la prima azione che consiglierebbe ad un suo collega che volesse rendere la squadra dei collaboratori più organizzata ed efficiente?
In realtà ho imparato a strutturare in modo standardizzato una serie di azioni: in primo luogo definire un elenco delle priorità/urgenze da gestire, quindi fissare in agenda le tempistiche, ed infine confrontarsi con il personale sulle necessità aziendali per cercare nonché condividerne la risoluzione.
In questo modo si riesce a coniugare uno stile direttivo, fatto di tempi e metodi, con uno partecipativo che coinvolge i singoli stimolando la loro capacità di problem solving.

farmahiskill

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