Cesare Iaccheri: un farmacista sportivo e disinvolto!
Che lo sport faccia bene è ormai di dominio pubblico, ma che il farmacista possa essere punto di riferimento umano e professionale per chi lo pratica a qualunque livello -dall’amatoriale al competitivo-è una evoluzione sociale degli ultimi anni.
Un settore- quello dell’integrazione sportiva- che rappresenta uno degli esempi più innovativi del mix passione personale-competenza professionale e che costituisce una delle case history di maggiore successo per lo sviluppo della farmacia moderna.
Ne parliamo con il dottor Cesare Iaccheri, che in provincia di Venezia è titolare delle farmacie Iaccheri di Valli di Chioggia e Grinfan di Marano.
Dottor Iaccheri, come nasce la sua passione per il mondo dello sport?
L‘interesse per il mondo dell’integrazione sportiva nasce principalmente da una mia personale passione per lo sport in generale, poichè pratico diverse attività fin da bambino, tanto che è da più di 30 anni che frequento costantemente palestre e centri fitness. Lo sport ha sempre fatto parte del mio Dna per la valenza psicologica e sociale che ti fa maturare; di lì il passaggio ad un interesse di tipo professionale è stato davvero breve.
Che ruolo hanno avuto i suoi collaboratori nello sviluppo del reparto sportivo nelle sue farmacie?
Il coinvolgimento dello staff è avvenuto in maniera graduale, partendo dall’individuazione della persona con più affinità verso il settore, rendendola nel tempo una sorta di responsabile di reparto che mi affianca nella gestione e nella programmazione delle attività.
Il passo successivo è stata la formazione strutturata, con un percorso su due binari: master biennale di base e mini corsi presso Aziende del settore.
Se dovesse definire la carta di identità dello sportivo di oggi, quali sono gli aspetti peculiari?
Il cliente sportivo oggi necessita principalmente di “sicurezza”, in quanto essendo pervaso da una miriade di informazioni provenienti dalla rete o dal passaparola, si rivolge alla Farmacia per avere delle conferme. In tal senso il farmacista deve essere in grado di proporre una consulenza mirata e personalizzata, basata su evidenze scientifiche, che lo aiuti ad orientarsi nel mare delle mille informazioni sbagliate o parziali che possono indurlo verso approcci discutibili.
Dottor Iaccheri, indichi 3 consigli che sente di dover fornire ai suoi colleghi per sviluppare il reparto sportivo in farmacia.
Mi vengono in mente alcuni pre requisiti senza i quali, non ha senso stilare un business plan del reparto sportivo.
- Formazione, il più specializzata e aggiornata possibile,
- Individuazione di un responsabile di reparto con attitudine allo sport e che preferibilmente lo pratichi attivamente,
- Selezione di Aziende partners, basata su qualità dei prodotti e formulazioni all’avanguardia.
In questi anni, infatti, mi sono reso conto di come il rappresentare per lo sportivo un punto di riferimento stabile soprattuto se il farmacista pratica attività sportiva in prima persona, faciliti l’approccio col cliente che incontra un professionista che parla la sua lingua e ne comprende le sue specifiche necessità, dando soluzioni mirate; in tal senso anche l’attivazione di esperienze formative in collaborazione con scuole e palestre tese a dare corrette informazioni in merito al binomio sport-salute hanno rappresentato una occasione propizia per riaffermare il ruolo consulenziale ed educativo della farmacia e del farmacista sul territorio.